L'inerzia mentale ed emotiva stanno raggiungendo il loro apice. Presto scomparirà dal nostro DNA la capacità di empatia, l'accidia ci inghiottirà disgregandoci nel suo acido e saremmo sempre più soli ed isolati dentro noi stessi. Dai vocabolari verranno cancellate parole come: inaccettabile e reagire. La nostra autostrada verso il nulla è quasi ultimata, al capolinea ci sarà solo un enorme cartello nero con sopra scritto: BENVENUTO NEL VUOTO TOTALE.domenica 31 agosto 2008
Il vuoto stringe... A bellu puntu deusu accabara!
L'inerzia mentale ed emotiva stanno raggiungendo il loro apice. Presto scomparirà dal nostro DNA la capacità di empatia, l'accidia ci inghiottirà disgregandoci nel suo acido e saremmo sempre più soli ed isolati dentro noi stessi. Dai vocabolari verranno cancellate parole come: inaccettabile e reagire. La nostra autostrada verso il nulla è quasi ultimata, al capolinea ci sarà solo un enorme cartello nero con sopra scritto: BENVENUTO NEL VUOTO TOTALE.sabato 30 agosto 2008
Mors tua vita mea
Questa è l'unica città al mondo dove un papa, in visita, è stato preso a sassate, quando belzebù si organizza... il 7 settembre ne arriva un altro (signore delle mosche blù pensaci tu!), la città sarà blindatissima, ma va?! Probabilmente anche per evitare eventuali e memorabili ripercussioni. Nel frattempo la ridente e salmastra organizzazione locale prepara il tragitto al pontefice nonché esimio rappresentante in terra del divino Dio in cielo. Purtroppo sulla loro strada si è venuto a trovare un povero e sfortunato pino di 40 anni che avrebbe disturbato la postazione di una dell'équipe di mamma RAI che riprenderà l'evento. "Che fare?" si saranno sicuramente chiesto i geniali e perspicaci organizzatori, sudatissimi e con i neuroni in allarme rosso. "Abbattiamolo! Tanto non è un albero secolare... e poi di pini qui ce ne sono tanti a fare ombra." I gotta admit...
I gotta admit that I'm a little bit confused. Sometimes it seems to me as if I'm just being used. Gotta stay awake, gotta try and shake off this creeping malaise. If I don't stand my own ground, How can I find my own way out of this maze?mercoledì 27 agosto 2008
Billie Holiday - Sugar
martedì 26 agosto 2008
Frank Zappa - Tengo Na Minchia Tanta
Dall'album Uncle Meat, del 1969 (sì è proprio il 69), uno dei pezzi più demenziali e provocatori del repertorio Zappiano, ogni volta che lo ascolto rido di gusto. Scritto da Zappa e dall' amico, giornalista musicale, Massimo Bassoli, a cui la fa anche cantare; Tengo na minchia tanta, ci fa ulteriormente capire che Zappa è capace, e sarà capace di suonare, di dire e dissacrare di tutto e di più.Come on baby suck my fire!
lunedì 25 agosto 2008
lunedì 11 agosto 2008
In giro per gli Stazzi Uniti...
Su vieni avanti dai Gavino, sei l'attrazione della festa, fa un po' vedere alle signore, come si fa, come si fa, con una pecora all'amore, vero folklore sardità... Ah come è azzurro questo mare! Ah come è bello stare qua! Ah questa voglia di cantare: chi me la dà, chi me la dà?!
Ciao! Ci sentiamo a settembre.
mercoledì 6 agosto 2008
martedì 5 agosto 2008
VERSO XSEROKUAND
Mentre andava via Zachar ripensava alle parole della pacifica Mazael: "gelida è la strada del mio cammino. Gelida la notte, l'alba ed il mattino. E se questo dev' essere, che questo sia, consumi il tempo e il gelo la vita mia." Strane parole, solo per chi non ama i pregi dei deserti. Ma era già ora di dirigersi verso... Xserokuand.
lunedì 4 agosto 2008
Sfregiami o ammazzami ma di potere saziami...
domenica 3 agosto 2008
Johnny il bullo
Johnny il bullo era il cattivone del quartiere. Bullo e per niente bello, era il terrore di tutti i ragazzini che incontrava sulla sua strada. Quando la sua ombra si sovrapponeva alla tua, eri fatto, eri fritto, erano botte da bullo. Johnny approfittava della sua grossa mole e menava, menava, menava. Un giorno però le diede al ragazzino sbagliato; Ninetto acquasanta era, infatti, il cugino di Pietro manoleggera. Pietro era piccolo di statura ma molto intelligente e vendicativo. Quando vide il cugino tornare a casa pesto, sanguinante e in lacrime; pensò che fosse arrivato il momento di dare una bella lezione a Johnny. Dopo aver fatto il suo solito giro, anche quella sera, il bullo si dirigeva verso casa, quando all'improvviso gli si affiancarono due amici di Pietro che lo presero a braccetto: "come va Johnny?! Picchiato nessuno oggi?!". Il bullo ancora stupito di ritrovarsi tra i due, rimase muto anche se già pensava a quanto male avrebbe fatto a quegli strafottenti sconosciuti. Stava per reagire, quando da dietro Pietro manoleggera gli assestò, con una grossa spranga di ferro, un deciso e preciso colpo in piena nuca. Mentre si accasciava al suolo Johnny il bullo rivide tutti i visi dei ragazzini del quartiere a cui aveva rotto nasi, braccia e gambe. Rivide anche tutti i cani e i gatti che aveva torturato e ucciso durante la sua infanzia. Poi tutti i ricordi delle sue malefatte persero il loro peso mentre una macchia scura si allargava dentro al suo cervello, come una bocca affamata, sino a fagocitarlo, inghiottendolo dentro ad un buio totale... Poi più niente. Oggi, Johnny è Johnny e basta. E' difficile essere dei bulli mentre si sta su di una sedia a rotelle e quasi completamente paralizzati. La morale di questa storiella ( se c'è una morale) è che: prima o poi ogni duro incontra il suo muro. sabato 2 agosto 2008
INFIDELS 1983... e Dylan te le canta e te le suona.
Union sundown. Due magnifici artisti, Bob Dylan e Mark Knopfler: quando voce, testo e chitarre colpiscono senza pietà...
Trad. Bene, le mie scarpe, vengono da Singapore e la mia pila da Taiwan. La mia tovaglia dalla Malesia e la mia cintura di sicurezza dall’Amazzonia. Sapete, la camicia che indosso viene dalle Filippine e guido una Chevrolet assemblata in Argentina da qualcuno che guadagna una miseria... Beh! Sta scendendo il tramonto sui sindacati ed è un prodotto dell’america, Un ottima idea sino a quando l'avidità sarà sotto controllo. Bene questo vestito di seta viene da Honk Kong e le perle arrivano dal Giappone mentre Il collare del mio cane viene dall'India ed il vaso dei fiori dal Pakistan... Le indicazioni dicono: prodotto in Brasile, dove una donna lavora come una schiava per mantenere e sfamare con 30 centesimi al giorno una famiglia di 12 componenti, ma sai, per lei, quei 30 centesimi sono tanti soldi... Beh! sta scendendo il tramonto... Beh! Sai che un sacco di gente protesta perché non trova lavoro, io mi chiedo perché si lamentano? Quando oramai in America non si produce più niente e niente di quello che posseggono gli appartiene. Sapete che il capitalismo detta le leggi dicendo: bisogna far quadrare il bilancio e se costa troppo produrre qui lo si fa da un altra parte dove la manodopera costa meno... Cosi il tuo lavoro adesso l’ hanno dato a qualcuno giù in Salvador perché i sindacati sono incapaci di tutelarti amico mio, e le multinazionali si espandono come una macchia d’olio. Hanno impedito di coltivare il grano nel Kansas per farlo crescere da un'altra parte e mangiarlo senza neanche più farci il pane, immagino che un giorno saranno fuorilegge anche i giardini delle nostre case. Fattene una ragione e ficcatelo bene in testa, non è la democrazia ma la violenza che fa andare avanti le cose nel mondo, ma credo sia meglio non farlo sapere in giro. Da Broadway alla via lattea c’è sicuramente ancora tantissimo spazio e quando il bisogno di cibo si farà sentire, anche lo zoppo si dovrà mettere a correre...

