"Il disegno come esperienza e occupazione letteraria mi libera dal bisogno di parlare e di scrivere. Lo scrivere è un mestiere talmente orribile, talmente difficile… Anche la pittura e la scultura sono altrettanto difficili e complicate e per me sarebbero una perdita di tempo. C’è nella pittura e nella scultura un compiacimento, un narcisismo, un modo di perdere tempo attraverso un piacere che evita la vera essenza delle cose, l’idea pura; mentre il disegno è la più rigorosa, la meno narcisistica delle espressioni". (Saul Steinberg, intervista di Sergio Zavoli, 1967)
lui era veramente un grande, ricordo un libro afogliato quando avevo otto anni...mi sono perso dentro i suoi mondi e non mi si staccano le sue immagini dagli occhi, questa volta un grazie speciale per questo post.
lui era veramente un grande, ricordo un libro afogliato quando avevo otto anni...mi sono perso dentro i suoi mondi e non mi si staccano le sue immagini dagli occhi, questa volta un grazie speciale per questo post.
RispondiEliminaSono più che d'accordo: standing ovation per mister Steinberg.
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