Fargo (1996), è il titolo di un bel film dei fratelli Coen ( quelli de Il grande Lebowsky). Un film crudelmente ironico, che sottolinea ancora una volta la pochezza e l'avidità dell'animo umano. I Coen ci introducono alla visione avvisandoci che tutto quello che vedremo, è realmente accaduto. Solo per rispetto alle vittime, sono stati cambiati i nomi dei personaggi. L'advertising, anche se poi viene smentito nei titoli di coda, mette lo spettatore in condizione di credere a tutto quello che verrà raccontato e in uno stato di disagio ancora prima dei fatti, e quel disagio trova conferma nell'evolversi della vicenda. Notevoli gli espressivi dialoghi anche se scarni, il doppiaggio italiano gli rende pienamente merito. Gli attori (tutti bravissimi) sembrano avvolti in una sorta di limbo ghiacciato e nonostante la presenza di un pericolo sempre incombente, vivono le situazioni in una sorta di fredda, macabra e quieta rassegnazione. Marge, la poliziotta incinta di sette mesi, che porta avanti le indagini risolvendo il caso tra pittoreschi luoghi ed abitanti: è, a dir poco, fenomenale. Fargo è uno di quei film che ho rivisto tante volte, e rispetto ad altri, di cui a volte interrompo la visione, non posso mai fare a meno di guardarlo dall'inizio alla fine. E, chissà perché, ogni volta spero che tutto quel sangue sparso inutilmente sempre in nome del Dio denaro, almeno una volta venga risparmiato... In ogni caso alla fine mi dico sempre: " Dai, è solo un cazzo di film pieno di invenzioni!". Ma la cosa non mi rassicura mai del tutto.
Perla è il nome d'arte?
RispondiElimina@Elsa E' bello sorridere. Meno mele che ci riusciamo anche se "viviamo?" qui in ITAGLIA!
RispondiEliminaCiao.