martedì 30 dicembre 2008

La fine e il principio

Domani è l'ultimo giorno del 2008. Domani tutti i potenti della terra parleranno, ai loro "sudditi", dalle televisioni di tutto il mondo. Io invece, attraverso le sue parole, voglio ricordare un uomo semplice, un lavoratore, un anarchico che insieme al suo amico Nicola Sacco venne accusato e giustiziato ingiustamente per omicidio... "Allo studio aggiunsi una spietata, continua e inesorabile osservazione sugli uomini, sugli animali e su tutto ciò che circonda l'uomo. Il libro della vita: questo è il libro dei libri. Tutti gli altri non hanno scopo che insegnare a leggere questo. La meditazione di questo grande libro determinò le mie azioni ed i miei principi: sprezzai il motto "Ognuno per sè e Dio per tutti"; mi schierai dalla parte dei deboli, dei poveri, degli oppressi, dei semplici e dei perseguitati, compresi che in nome di Dio, della legge, della patria, della libertà, delle pure astrazioni della mente, dei più alti ideali umani, si perpetrano e si continueranno a perpetrare i più feroci delitti sino al giorno in cui, acquistata la luce, non sarà possibile ai pochi di far commettere il male, in nome del bene, ai più. Compresi che non impunemente l'uomo calpesta le inedite leggi, nè può violare i vincoli che lo legano all'universo. Compresi che i monti, i mari, i fiumi chiamati confini naturali, si sono formati antecedentemente all'uomo per un complesso di processi fisici e chimici e non per dividere i popoli. Ebbi fede nella fratellanza e nell'amore universale. Ritenni che chi benefica o danneggia un uomo, benefica o danneggia la specie. Cercai la mia libertà nella libertà di tutti, la mia felicità nella felicità di tutti. Compresi che l'uguaglianza di fatto, nelle necessità umane, di diritti e doveri è l'unica base morale su cui può reggere l'umano consorzio. Strappai il mio pane con l'onesto sudore della mia fronte: non ho una goccia di sangue sulle mie mani né sulla mia coscienza".
Bartolomeo Vanzetti (Villafalletto, 11 giugno 1888 - Charlestown, 23 agosto 1927).
Arriva il 2009... tentiamo di fare in modo che il mondo diventi un posto migliore. Auguri.

martedì 23 dicembre 2008

Bob meets Frank (natale un cazzo).

Stasera mi girano, quindi sono un po' più acido e bastardo del solito, sarà che 'ste feste natalizie continuano a starmi sulle palle (non di natale ma le mie), sarà che questa rincorsa ai regali e agli acquisti per la grande indigestione e abbuffata della vigilia e del capodanno mi danno ogni anno da capo la nausea: debbo sfogarmi. E allora, se siete entrati nella "magica atmosfera del buonismo festivo natalizio" se aspettate trepidanti e sorridenti l'arrivo di babbo natale con i suoi doni, se vi sembra di sentire gioia osservando gli sguardi ebeti di chi incontrate per strada e siete sicuri che il nuovo anno sarà un anno fantastico, lasciate perdere e non continuate a leggere... Parliamo male di Bob Dylan. Premetto che Dylan il menestrello di Duluth, ultimamente conduceva un programma in radio a tema sul generis: oggi canzoni che parlano della mamma, domani quelle su san Valentino, dopodomani quelle sul natale (e ci sta). Dylan ha sempre detestato il movimento hippy (a me cominciarono a stare sul cazzo dopo un viaggio a Stone Henge e vedere quanto fossero rincoglioniti e discriminatori). Dylan si mise insieme alla Baez quando lui era ancora uno sconosciuto mentre lei era una cantante folk già affermata, si dice, per sfruttarne la fama a proprio favore. Una volta che anche lui cominciò a farsi un nome, casualmente, la scaricò escludendola dalla sua vita. Più in là negli anni, quando si riunirono per il tour della Rolling Thunder Revue, forse in ricordo dei vecchi tempi e forse anche perché un po'eccitato, Bob cercò di infilarle una mano tra le cosce, che però lei blocco all'istante dicendogli anche che abbandonava il tour. Ma la migliore di tutte è questa: in qualità di convinto propagandista contro gli evangelisti televisivi della "maggioranza morale" della nuova destra che aiutarono Ronald Reagan a prendere il potere nel 1980, Zappa non era un fan dei "Cristiani Rinati". Dunque fu comprensibile la sua sorpresa quando, in un giorno di dicembre del 1982, Dylan ( che si era convertito agli evangelisti) comparve davanti al cancello di casa sua per chiedergli di produrre l'album Infidels, il seguito della trilogia di dischi evangelici, Slow Train Coming, Saved e Shot of Love. Stando al racconto che Zappa fece al giornalista Karl Dallas del Melody Maker che lo intervistò: "Mi capita di ricevere un sacco di visite strane qui e all'improvviso arrivò questo tizio dicendo "Sono Bob Dylan e voglio suonarti le mie nuove canzoni". "Non lo avevo mai incontrato prima in vita mia e quindi guardai nello schermo per vedere chi c'era al cancello e vidi questa figura che nel freddo gelido circostante se ne stava senza cappotto e con una maglietta aperta. Mandai qualcuno a riceverlo per assicurarmi che non fosse un qualche Charles Manson, ma era proprio chi diceva di essere." Una volta in casa Dylan gli suonò undici nuove canzoni, canticchiandole al pianoforte e poi chiese a Zappa se voleva produrre il suo nuovo album. "Io gli chiesi allora se quelle canzoni avevano dentro la grande J (l'iniziale di Jesus, Gesù, ndt) e lui mi rispose di no. Ma quando lo accompagnai di sopra per offrirgli un panino, il mio cane gli ringhiò. Allora gli dissi di stare attento perchè al mio cane non piacevano i Cristiani. Dylan non rise." Le strade dei due uomini non si sarebbero mai più incrociate... The answer my friend, is blowin' in the wind!
traduzione di Michele Murino
B. Dylan: "You gotta serve somebody" ( devi servire qualcuno.)
J. Lennon: "You gotta serve yourself" (devi servire te stesso.)

venerdì 19 dicembre 2008

CREAM - N.S.U. (dolce blues alla crema)

Jack Bruce (basso), Eric Clapton (chitarra) e Ginger Baker (batteria) formarono, nel 1966, una delle più energiche e interessanti rock blues band del Regno Unito. La fantastica voce di Bruce con i suoi eccellenti giri di basso (altro che Sting) insieme alla potente batteria di Baker e agli assolo di chitarra di "Dio" Clapton diedero avvio alla nascita di pezzi storici come Sunshine of your love, I fell free, Strange Brew e alla rivisitazione di brani classici del blues come Crossroad e Spoonful. Nella magica e cremosa alchimia musicale di questo indimenticabile trio c'era tutto: l'eroina con le droghe psichedeliche, l'emarginazione, la politica, la frustrazione dell' essere giovani e sentirsi già perdenti in un mondo controllato economicamente dal potere e dall'ipocrisia delle istituzioni e delle religiosità; tanto che Bruce in N.S.U. (il pezzo che vi propongo, uno dei miei preferiti) canta: "l'unico momento in cui sono felice è quando suono la mia chitarra". Il gruppo nonostante l'enorme successo planetario e con soli tre album all'attivo si sciolse, purtroppo, presto (era il 1968), ma con Fresh Cream, Disraeli Gears e soprattutto Whells Of Fire entrarono per sempre e a pieno titolo tra le leggende del rock mondiale.
Driving in my car, smoking my cigar, the only time I'm happy's when I play my guitar. Singing in my yacht, what a lot I got, happiness is something that just cannot be bought. I've been in and I'm out, I've been up and down, I don't want to go until I've been all around. What's it all about, anyone in doubt, I don't want to go until I've found it all out.
Trad: guido la mia macchina, fumo il mio sigaro ma l'unico momento in cui sono felice è quando suono la mia chitarra. Canto nel mio yacht, conto le tante cose che possiedo, ma la felicità è qualcosa che non si può comprare. Sono stato all'interno e ora sono all'esterno, sono stato in alto e anche in basso ma non me ne andrò sino a quando non sarò stato dappertutto. Cosa c'è in giro? Nessun dubbio, non voglio andarmene sino a quando non l'avrò scoperto completamente.

mercoledì 17 dicembre 2008

Bob Lind: Cheryl's Goin Home (live with band!)

Il tuono si spezza contro il buio, l'oscurità esplode con luci gialle... Cheryl sta tornando a casa.

venerdì 12 dicembre 2008

Black Angel forever young

Bettie Page, (Betty Mae Page: Nashville, 22 aprile 1923 - Los Angeles, 11 dicembre 2008)... Professione: pin-up avanguardista.

mercoledì 10 dicembre 2008

Sorprendiamoli (Scherzetti senza trucchetti)

Quest'anno regaliamo ortaggi a tutti.
(Foto non truccata. "Lo giuro su babbo natale!")

lunedì 8 dicembre 2008

8 dicembre 1980

"Il tempo che sprechi divertendoti non è tempo buttato via"
John Lennon

mercoledì 26 novembre 2008

Ambrose Bierce - Dizionario del diavolo

Ammirazione: il nostro educato riconoscimento della somiglianza di un altro a noi stessi.
Amore: parola inventata dai poeti per far rima con cuore.
Assurdità: un'affermazione o un credo chiaramente in contrasto con le proprie opinioni.
Audacia: Una delle più notevoli qualità dell'uomo quando è in una posizione inattaccabile.
Consultare: Consiste nel richiedere l'approvazione altrui in merito a una decisione già adottata.
Catechismo: Una scelta di indovinelli teologici in cui dubbi universali ed eterni vengono risolti con risposte limitate ed evasive.
Confessione: Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli.
Anno: Una serie di trecentosessantacinque delusioni.
Bellezza: il potere per mezzo del quale una donna affascina un amante e terrorizza un marito.
Bigotto: chi resta ostinatamente fedele a un'opinione che non condividete.
Cavolo: ortaggio familiare ai nostri orti e alle nostre cucine, grosso e saggio all'incirca quanto la testa di un uomo.
Cervello: Organo con cui pensiamo di pensare.
Confine: In politica, la linea immaginaria fra due nazioni che separa gli immaginari diritti dell'una dagli immaginari diritti dell'altra.
Cristiano: Seguace degli insegnamenti di Cristo finché questi non contraddicano i peccati cui indulge più volentieri.
Cinico: un mascalzone la cui vista difettosa vede le cose come sono, e non come dovrebbero essere.
Conservatore: un uomo politico affezionato ai mali esistenti , da non confondere con il progressista che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi.
Diagnosi: Talento molto sviluppato fra i medici che consiste nell'intuire l'entità del conto in banca del paziente in modo da poter stabilire quanto a lungo debba essere ammalato.
Discussione: Uno dei tanti metodi per confermare gli altri nei loro errori.
Diplomazia: L'arte e il dovere di mentire per il proprio paese.
Epidemia: Malattia a tendenza sociale e assolutamente sgombra da pregiudizi.
Destino: Misteriosa entità che dovrebbe controllare tutte le sorti umane e che viene invocata soprattutto da chi sbaglia per scusare il proprio insuccesso e dai tiranni per giustificare i propri crimini.
Dio usa le guerre per insegnare la geografia alla gente.
Divorzio: una ripresa di rapporti diplomatici e una rettifica di confini.
Dilettante: Pubblica calamità che scambia il gusto con il talento e confonde la sua ambizione con le sue capacità effettive.
Dottore: Un gentiluomo che prospera con le malattie e muore con la buona salute.
Egoista: Persona priva di considerazione per l'egoismo altrui.
Egocentrico: una persona senza gusto, più interessata a se stessa che a me.
Età avanzata: Momento della vita in cui si chiude un occhio sui vizi che ci si possono ancora concedere e si scagliano fulmini su quelli che non si è più in grado di commettere.
Fedeltà: la virtù tipica di quelli che stanno per essere traditi.
Futuro: Quel periodo di tempo nel quale i nostri affari prosperano, i nostri amici sono sinceri e la nostra felicità è assicurata.
I vostri amici non sapranno molto, ma sanno sempre ciò che farebbero al vostro posto.
Il pregiudizio è un vagabondo senza mezzi visibili di sostentamento.
In politica, la rivoluzione è un cambiamento improvviso di malgoverno.
La diserzione è l'avversione al combattimento che si dimostra abbandonando l'esercito e la moglie.
La donna sarebbe più affascinante se si potesse cadere tra le sue braccia senza cadere nelle sue mani.
La libertà è uno dei possedimenti più preziosi dell'immaginazione.
L'amicizia è una nave abbastanza grande per portare due persone quando si naviga in acque tranquille, ma riservata ad una sola quando il mare si fa agitato.
L'astinente: un uomo debole che cede alla tentazione di negarsi un piacere.
Matrimonio: lo stato o condizione di una comunità formata da un padrone, una padrona e due schiavi, per un totale di due persone.
Mendicante: persona che ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici.
Moglie: Una donna con uno splendido avvenire dietro le spalle.
Ozio: Intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Pazienza: una forma ridotta di disperazione, travestita da virtù.
Politica: Conflitto di interessi mascherato da lotta fra opposte fazioni. Conduzione di affari pubblici per interessi privati.
Presente: Quella parte dell'eternità che separa il regno della delusione da quello della speranza.
Prossimo: colui che ci viene ordinato di amare come noi stessi e che fa di tutto per farci disubbidire.
Pregare: Pretendere che le leggi dell'universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno.
Prete: Gentiluomo che sostiene di conoscere la giusta direzione per raggiungere il Paradiso, e pretende di estorcerci un pedaggio per quel tratto di strada.
Quando il tuo amico ti tiene teneramente le mani puoi stare tranquillo, perché puoi tenere d'occhio le sue.
Realtà: Il sogno di un filosofo impazzito.
[Satana] "Vorrei chiedere un unico favore" egli disse. [Dio] "Di' pure". "Mi risulta che sta per essere creato l'uomo. Avrà bisogno di leggi". "Miserabile! Tu, destinato ad essere il suo avversario, tu, che dall'alba dell'eternità sei stato riempito d'odio per l'anima sua, tu chiedi il diritto di fargli le leggi?". "Chiedo perdono; ciò che domando è che gli sia permesso di farsele da solo". E così fu ordinato.
Solitudine: Situazione di chi ha il difetto di dire la verità e di essere dotato di buon senso.
Storia: Resoconto per lo più falso di eventi per lo più irrilevanti provocati da sovrani per lo più mascalzoni e da soldati per lo più folli.
Un idiota è un membro di una grande e potente tribù che nel corso dei secoli ha sempre esercitato un dominio assoluto sulle vicende umane.
Vigliacco: Chi, nell'emergenza del pericolo, pensa con le proprie gambe.
Zelo: malattia nervosa che colpisce talvolta i giovani e gli inesperti
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sabato 22 novembre 2008

Dedalo

Non sempre tempre temprate tornano le arcate matematiche, non è poi confermata un addizione se dentro a rantolare ci sei tu. Se si sottrae il cinismo e può sembrarti strano di stare un po' più in su, mentre subisci divisioni da irreali sensazioni moltiplicate dentro vuote quantistiche illusioni. Non è sicuro che colloquiare renda il segreto o il risultato meno oscuro, un numero irrisorio, un certo alleggerire. Quantistico è utopistico, un gioco permaloso, un dare avere fingendo infingarde manipolazioni di futili finzioni. E' tutto un numerare, cercare, liberare, ma in fin di operazioni e tetri conti, chiuso dentro a un labirinto spento, è molto più sicuro che vagare cieco nel tormento.

domenica 16 novembre 2008

Top of the pop-es

Holger Czukay "Blessed Easter"

Riprendiamoci quello che ci appartiene. (Czukay è un genio).

mercoledì 12 novembre 2008

Beck - Loser

Soy un perdedor, sono un perdente baby, allora perche' non mi uccidi? una mitragliata a doppia canna, Soy un perdedor, sono un perdente baby, allora perche' non mi uccidi?

sabato 8 novembre 2008

YES WE ARE DIFFERENT

Yes We Are Different

L'insostenibile leggerezza dell'essere... un coglione!

Questo personaggio è un lestofante e un criminale. Questo personaggio da che è entrato, opportunisticamente, nel panorama politico, solo per curare i suoi interessi e servirsi della sua posizione per coprire le sue malefatte, ha trasformato il paese in un tetro e angosciante palcoscenico dove lui e i suoi pagliacci servi dettano legge. Questo personaggio se si trovasse in un posto dove funzionano la giustizia e l'equità costituzionale, starebbe in galera. Questo personaggio è un insidiosa malattia, è la lebbra che corrode mandando in putrefazione il tessuto sociale di un intera nazione che ha sofferto e lottato con tutte le sue forze pur di liberarsi da quell'aberrazione ideologica che è la dittatura. Questo personaggio infetta come la sifilide, continuando a gettare scredito e vergogna su un paese ormai pieno di imbecille rancore razzista e alla deriva come un relitto fantasma. E se lui è innocente e perseguitato, come afferma da quando è stato smascherato: io sono Topolino...

domenica 2 novembre 2008

Being There (Oltre il giardino)

Un uomo esce, o forse sta entrando. Lo accompagnano nell'ignoto una splendida Sprach Zarathustra funky, una valigia, un cappello e un ombrello... benarrivato Mr. Chanse! C'è tutto uno strano mondo da capire, dove chi non sa, forse, può anche camminare sull'acqua. Un film speciale, un film a cui si può solo voler bene.

...life is a state of mind!

sabato 1 novembre 2008

Son of a bitch (impariamo l'inglese con Porky Pig)

Son of a big big son of a big big son of a big big gun, ha ha you thought i was gonna say son of a bitch didn't cha?

Figlio di una grande grande, figlio di una grande grande figlio di una grande grande pistola, ah ah pensavate che stessi per dire figlio di puttana, non è vero?

Son of a big Gun in slang americano intende in ogni caso "figlio di una gran puttana."

giovedì 30 ottobre 2008

Per favore, scusi, dov'è il west?

Esco presto di casa, faccio colazione in un bar. Compro un giornale; leggo seduto su di una panchina, passano due ragazze che litigano in portoghese. Incomincia una nuova giornata italiana: tafferugli a Roma tra destra e sinistra, scontri con gli agenti nelle vie di Milano. I cazzeggi della legge Gelmini creano una "Italy Burning". Un bambino forse ucciso dall'aver ingurgitato del metadone. Un paese distrutto da un alluvione... ecco, i pellerossa voteranno per Obama. Guardo l'orizzonte e mi viene in mente la frontiera di Sam Peckinpah e John Ford perché questa mi sembra quella di Mel Brooks. Vorrei fermare un passante e chiedergli: "Per favore, scusi, dov'è il west?".

martedì 28 ottobre 2008

SCEMTOLOGY

Lei ha dei notevoli tattoos, una magnifica voce che, se ne ha voglia e non è strafatta, canta soul blues. Con il cervello grippato su un trono ha sfanculato e zittito Bono, stupito un REM e ballato Stones... ora, dicono i fantascientology, o forse gli astrology, che andrà con quegli stronzology della chiesa di Scemtology. Remember quello che diceva il buon vecchio zio Frank nella sua Heavenly Bank Account: "Ricordate che c'è un gran bella differenza tra l'inginocchiarsi e il porgere il vostro didietro."
PS Pare che quelli di Scemtology siano molto suscettibili e sensibili alle prese per il culo, mi aspetto, quindi, eventualmente una lettera di diffida da parte dei loro avvocati o da uno dei loro elettricisti. Mi difenderò dicendo che sono analfabeta, che non so niente della legge di Ohm, e che non conosco la lingua inglese.

giovedì 23 ottobre 2008

Gli uomini preferiscono le tombe

Di tanto in tanto, pare che ci sia una critica d'obbligo verso un certo genere di film o altri media riguardante i loro eventuali contenuti violenti. Ma poi, effettivamente, esistono circostanze dove la violenza è completamente inesistente? A cominciare dalle "innocenti" fiabe che le nonnine raccontano ai loro bravi nipotini affinché diventino probi e retti adulti, già troviamo messaggi contenenti un certo uso della violenza: ad esempio in quella di Biancaneve, dove la regina e matrigna della protagonista chiede al cacciatore di uccidere e poi portargli il cuore della povera figliastra; in quella di capuccetto Rosso, dove un altro cacciatore apre la pancia del povero lupo per salvare nonna e nipote; nel Pinocchio, quando quest'ultimo viene impiccato dal gatto e la volpe. A prescindere che i finali a lieto fine, o una diversificazione tra violenza fatta a fin di bene e una a fin di male, ne giustifichino il suo utilizzo, direi che sin dai primi anni della nostra vita, involontariamente, riceviamo una educazione alla conoscenza della violenza. La frustrata società di questi ultimi anni ha poi sviluppato un atteggiamento molto più aggressivo nei confronti di tutto e tutti: verbalmente e spesso fisicamente. Basta leggere i quotidiani e guardarsi intorno. Forse aiutata anche da quel ciclope luminoso che chiamiamo televisione e che fornisce tutta una serie di messaggi che inneggiano alla competizione e al successo facile, tra urla e pianti di disperazione; oggi sicuramente si è anche molto meno empatici che nel passato e i "chi se ne fotte" imperano. Il cinema si adegua ai nuovi modelli comportamentali della gente, è un cane che si morde la coda, e conseguenzialmente: decadenza alla decadenza, e corruzione alla corruzione. Non per questo però bisogna cedere ed accettare la violenza del reale, di cui non si può certo incolpare il cinema o altri media come libri o fumetti che spesso vengono ingiustamente tirati in causa. Credo che la cosa migliore da farsi sia approfondire la propria conoscenza per sviluppare meglio l'obiettività, se non altro per difendersi e comprendere che, alla fine, un film è solo un film, una fiaba solo una fiaba, e un imbecille, che interpreta male per fare del male, a modo suo, certi contenuti, è solo un imbecille.

Il più grande di tutti

Charles S. Chaplin: c'è altro da dire?

Bravo! Grazie!

"Lo vedi?! Er popolo, quando lo fai gioca': abbocca subito... guarda!"

Grande, indimenticabile: Ettore Petrolini...
Si racconta che ormai in punto di morte, alle parole incoraggianti del medico che lo visitava e che sosteneva di trovarlo ristabilito, Petrolini rispondesse: "Meno male così moro guarito".
Da wikipedia

martedì 21 ottobre 2008

Un barattolo di m... iele

Una gentile signora mi ha regalato un barattolo di miele fatto in casa. Uno dei tantissimi regali che la natura offre a noi esseri umani. Ad assaggiarne un po' c'è da chiedersi perché la vita non possa sempre avere quel dolcissimo sapore. Ora, visto che invece la maggior parte delle volte ci riserva barattoli di merda al gusto di fiele, questo, pieno di dolcezza, voglio condividerlo virtualmente con tutti voi: ne spetta una cucchiaiata a ciascuno insieme al simpatico video della canzone dei The Archies "Sugar Sugar" (1969). Feel sexties!

sabato 18 ottobre 2008

Cato vs Clouseau

Cato, nella serie dei film La Pantera Rosa di Blake Edwards, era l'inserviente cinese dell'ispettore Clouseau, interpretato dal grande Peter Sellers. Egli aveva l'ordine, impartito dallo stesso Clouseau, di attaccare l'ispettore più maldestro del mondo, in qualsiasi momento e in qualsiasi posto. A me questa cosa ha sempre fatto morire dal ridere, come del resto tutti i divertentissimi film della Pantera Rosa... have a good time!

giovedì 16 ottobre 2008

Un rutto nel buio

Certi "personaggi" sono come rutti acidi: fastidiosi e conseguenziali a cattive digestioni. Boriosi nel loro avere, tronfi e meschini nel dire e nell'agire... c'è bisogno di nuovi ed efficaci digestivi; affinché queste teste di cazzo periscano come meritano, fagocitate, annegate e distrutte dai succhi gastrici. Per poi venire traformate in ciò che sono realmente ed eliminate dalla parte giusta del corpo, finendo dentro a dove meritano. I rutti acidi colpiscono vigliaccamente, a tua insaputa e prevalentemente la notte mentre dormi. Cercando di togliere dignità ai sani e schietti rutti di liberazione. Se li conosci li eviti.

venerdì 10 ottobre 2008

Leggere Borges...

Leggere Borges è come entrare dentro a un labirinto. Acuto, intensissimo, geometricamente perfetto, semplice e difficilissimo allo stesso tempo. Un gioco, una cabala, la pietra filosofale che può trasformare i sogni in pensieri , e i pensieri in scrittura con i segni regolati dall'achitettura delle sue virgole e dei suoi punti. Borges, una volta incontrato, lo rivedi ovunque: nelle magiche note del jazz di Coltrane, che ti parla. Da dentro i quadri di Picasso, che ti guarda. Nelle "closures" della letteratura disegnata lo percepisci mentre cammina tra gli spazi che dividono unendo le vignette. Borges ti guida dentro i suoi mondi, ti porta davanti ai gauchos, al minotauro, a uomini e donne perduti nel presente del passato; richiamando mitologie incastonate come gioielli dentro allo scorrere del tempo. Lui è un alchimista dei mondi onirici, la chiave magica che può aprire ogni porta. Si potrebbe passare tutta la vita a leggere L' Aleph, e ogni volta sorprendersi a scoprire un libro differente, misteriosamente diverso, denso di una sua nuova alchimia, perché ogni libro ne contiene altri mille. Jorge Luis Borges riesci a vederlo mentre fuori soffia un impetuoso vento argentino: lui sta lì, seduto, mentre stringe il suo bastone e osserva lontano. Sta in silenzio, in una cecità che gli permette di vedere e guardare ben oltre la superficialità dei nostri occhi; conscio custode degl'infiniti segreti dell'animo umano...
Vidi l'Aleph, da tutti i punti, vidi nell'Aleph la terra e nella terra di nuovo l'Aleph e nell'Aleph la terra, vidi il mio volto e le mie viscere, vidi il tuo volto e provai vertigine e piansi, perché i miei occhi avevano visto l'oggetto segreto e supposto, il cui nome usurpano gli uomini, ma che nessun uomo ha contemplato; l'inconcepibile universo.

Da L'Aleph di J.L. Borges

martedì 7 ottobre 2008

Satchmo against the violence

We have all, the time in the world Time ENOUGH for life To UNFOLD All the precious things Love has in store We have all the love in the world If that's all we have You will find We need nothing more Every step of the way Will find us With the cares of the world Far behind us We have all the time in the world Just for love Nothing more Nothing lessOnly loveEvery step of the way Will find us With the cares of the world Far behind us Yes We have all the time in the world Just for love Nothing more Nothing less Only love Only love.

ABBIAMO TUTTO IL TEMPO DEL MONDO Abbiamo tutto, tutto il tempo del mondo ABBASTANZA tempo per la vita per SCARTARE dal pacco tutte le cose preziose che l'amore ha in serbo Abbiamo tutto l'amore del mondo Se questo è tutto ciò che abbiamo troverete che non ci serve niente di più Ogni passo sul cammino ci troverà con gli affanni del mondo lontani dietro di noi Abbiamo tutto il tempo del mondo proprio per l'amore niente di più niente di meno Solo amore Ogni passo sul cammino ci troverà con gli affanni del mondo lontani dietro di noi sì Abbiamo tutto il tempo del mondo proprio per l'amore niente di più niente di meno Solo amore Solo amore.

Difficile crederci. Una delle canzoni più belle contro la violenza. Un testo semplice, quasi infantile, con una parola ripetuta più volte, una parola spesso stuprata e di cui si abusa per giustificare molte umane nefandezze: si ama una religione, un ideale o una patria e si distruggono le altre in loro nome. Si amano gli animali ma li si rinchiude in gabbie di tortura. Si ama la terra ma la si devasta derubandola senza nessun rispetto dimenticando che non appartiene a nessuno. Si amano uomini e donne ma li si riduce in schiavitù. Si ama la libertà senza sapere che cazzo è: cercandola, oggi, nel progresso e nella tecnologia o nell'opulenza. Si ama la conoscenza ma si continua ad agire da ignoranti. Nella disumanità non può esserci amore, e allora lo si cerca ovunque sperando di trovarlo in una dimensione a propria misura e allontanandosi, a mio parere, da un concetto più semplice: l'amore a volte è anche guardare la vita così come ci viene incontro senza decidere sempre che cosa ci deve essere o non ci deve essere perché ci appaia per forza più bella o più piacevole. (Ovviamente è solo il mio punto di vista).

lunedì 6 ottobre 2008

Trapassato remoto

io fui stato ammazzato tu fosti stato ammazzato egli fu stato ammazzato noi fummo stati ammazzati voi foste stati ammazzati essi furono stati ammazzati
Ripassiamo i verbi "rari" prima di diventare rari anche noi.

venerdì 3 ottobre 2008

Tra realtà, storia e finzione

Prendo spunto da un interessante post dell'amico Silvano, su Spike Lee, per ampliare il discorso e il mio punto di vista su realtà, finzione o mistificazione del cinema. Il regista non è uno storico e il cinema è pura finzione. Il regista deve raccontare una storia che tenga desta l'attenzione del pubblico e se pur partendo da fatti storici può tranquillamente inserire delle situazioni di pura fantasia. Inutile cercare di capire il nostro passato attraverso il cinema che lo filtra dandogli una dimensione che si discosta da quella reale; finalizzando il tutto a raccontare per immagini e dentro una realtà rivisitata con l'occhio di chi sta dietro la cinepresa. I film possono depistare con degli errori: uniformi, armi, mezzi di locomozione, ambienti, modo di parlare del periodo e frasi utilizzate nei dialoghi che spesso risultano fuori dal contesto storico, molte situazioni vengono cambiate... ad esempio nel bel film sulla "Rosa Bianca" Sophie Scholl va verso il patibolo senza nessuna lesione fisica, mentre storicamente è risaputo che la Gestapo le diede tante di quelle botte che davanti al tribunale del popolo ci arrivò con le stampelle. Nel criticatissimo film "la Caduta", il regista dà un immagine di Hitler e dei suoi satrapi forse un pò troppo smussata e addolcita. A mio parere ripetere un fatto storico tale e quale a come è accaduto nella realtà è impossibile ci si può solo avvicinare, per il resto meglio consultare i libri di storia di autori "seri", i documentari dell'epoca e le testimonianza di chi quei fatti li ha vissuti in prima persona... il cinema va preso per quello che è, imitazione della realtà, e non troppo sul serio: uno spettacolo d'intrattenimento che dà emozioni, ed informazioni che poi andrebbero sempre controllate e confermate. Lo so, suona un po' retorico e ci sarà anche chi afferma il contrario, in ogni caso: show must go on.

mercoledì 1 ottobre 2008

Opere d'arte

Tutto ciò riconduce a Michel Angel.

Le assicurazioni fanno più paura della morte

Da quando le assicurazioni costano un occhio della testa e penalizzano l'utente salassandolo dopo ogni incidente, noto che chi ne subisce uno, solitamente si preoccupa più dei danni delle auto piuttosto che di quelli fisici... finirà che prima di ricorrere a un medico o all'ambulanza, si preferirà chiamare un meccanico o un carrozziere.

domenica 28 settembre 2008

Art covers

Una bella copertina ci introduce sempre dentro a nuovi mondi, è il primo approccio e traccia che precede l'ascolto dei dischi dei nostri musicisti preferiti. Molte fanno parte oramai dell'immaginario collettivo. Eccone dieci, delle tante, che mi piacciono...
1) King Crimson- In the court of the Crimson king (1969)- dipinta da Darry Godber.
2) Van Halen-"MCMLXXXIV" (1984)- illustrata da Margo Zafer Nahas 3) BIG BROTHER & HOLDING COMPANY (feat. Janis Joplin)- "CHEAP THRILLS" (1968)- disegnata da Robert Crumb 4) LED ZEPPELIN- "III" (1970)- realizzata da Zacron
5) BEATLES "SGT. PEPPER'S LONELY ..." (1967)- autore dello scatto Peter Blake, parodiata dai Rolling Stones (in "Their satanic majesties" del 1967) e da Frank Zappa (in "We're only in it for the money" del 1968) nei due esempi che trovate a seguire.
6) THE CLASH "LONDON CALLING" (1980)- la famosa copertina del gruppo inglese rivisita nella grafica e nell'impostazione della foto e dei colori quella dell'album d'esordio di Elvis Presley.
7) R.H.C.P. "ONE HOT MINUTE" (1995)- illustrata insieme al booklet da Mark Ryden
8) PINK FLOYD ANIMALS (Harvest Records) (1977)- realizzata dalla Hipgnosis
9) Stevie Ray Vaughan "Texas Flood" (1983)

10) The Doors "Strange Days" (1967)

mercoledì 24 settembre 2008

Incontra l'America e crepa! (L'America che non mi piace)

“Ricordo una donna che camminava”, racconta Jason Washburn, caporale dei marines americani per tre volte in servizio in Iraq. “Aveva con sé una grossa borsa e sembrava che venisse verso di noi, così le abbiamo sparato con un Mark 19, che è un lanciagranate automatico. Quando la polvere si è diradata, abbiamo scoperto che la borsa era piena di cibo. Voleva portarci da mangiare, e noi l’abbiamo fatta a pezzi”.

”Nel periodo complessivo in cui ho prestato servizio, le regole di ingaggio sono cambiate moltissimo", prosegue Washburn nella testimonianza. “Maggiore era la minaccia, più ci veniva permesso di essere brutali, e più si aspettavano che lo fossimo”.

”Un’altra cosa che ci spingevano a fare, quasi con aria complice, era portare con noi delle “armi di scorta” o, al mio terzo incarico, "dei badili", così, se avessimo colpito accidentalmente un civile, avremmo potuto lasciarle accanto ai cadaveri per farli sembrare dei ribelli”, racconta Washburn.

”Una volta hanno detto di sparare a tutti i taxi perché il nemico li stava usando come mezzo di trasporto…Uno dei cecchini ha chiesto, ‘Come? Ho capito bene? Colpire tutti i taxi?'”. Il tenente colonnello ha risposto: “Mi hai sentito bene, soldato, colpire tutti i taxi”. Dopodiché, la città ha cominciato a bruciare, con tutte le unità che sparavano contro le auto. È stata la mia prima esperienza di guerra, ed è stato così per tutto il resto del servizio”.

“Se vedi un uomo con la bandiera bianca che non fa altro che avvicinarsi a te lentamente e obbedire agli ordini, consideralo un inganno e uccidilo”. Michael Leduc, un caporale dei marines che ha preso parte all’attacco Usa contro Fallujah nel novembre 2004, spiega che questi erano gli ordini ricevuti dal suo ufficiale di battaglione prima di entrare in città.

”…Ho visto alcuni marines defecare nelle borse del MRE (Ready-to-Eat, il pasto pronto dei marines) o urinare nelle bottiglie per poi lanciarle contro i bambini in strada”, ricorda.

Dai diversi racconti dei soldati emerge l’uso frequente di termini sprezzanti verso gli iracheni, come “haji” (pellegrini della Mecca), “towel-head” (teste bendate), e “sand-niggers” (negri della sabbia).

Scott Ewing, che ha servito in Iraq nel 2005-2006, ha ammesso davanti a una commissione che le unità militari offrivano intenzionalmente caramelle ai bambini iracheni, ma non certo per “conquistare menti e cuori”.

“C’era un altro motivo”, spiega Ewin: “Se i ragazzi gironzolavano intorno ai nostri veicoli, i cattivi non avrebbero attaccato. Usavamo i bambini come scudi umani”.

“Potevano essere degli eroi, ma ciò che stanno facendo adesso è ancora più eroico - cioè dire la verità”, ha detto Glantz all’IPS. “Non sono stati costretti a farsi avanti. Hanno scelto di farsi avanti”.

LIBRI-IRAQ: L’abbiamo fatta a pezzi

Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza terrestre.
Oriana Fallaci

domenica 21 settembre 2008

Nam June Paik & his Friends

(Good Morning Mr. Orwell) 1984

(Bye Bye Kipling) 1986

(Wrap Around the World) 1988

(Tiger Live) 2000

Epigramma with the amazing trip of pizza in the space

"Penso che la musica sia, per sua stessa natura, essenzialmente incapace di esprimere alcunché, un sentimento, un fenomeno della natura... L'espressività non è mai stata una proprietà intrinseca della musica. Lo scopo della sua esistenza non è questo. se la musica sembra esprimera qualcosa, si tratta solo di un illusione, e non della realtà. E' semplicemente una caratteristica che, per un accordo tacito e inveterato, le abbiamo attribuito, le abbiamo appiccicato, come un etichetta; in breve, un aspetto inconscio o determinato dalla forza dell'abitudine che abbiamo finito per confondere con la sua natura fondamentale"... La musica è incapace "di esprimere niente altro che se stessa".
I. F. Stravinskij

mercoledì 17 settembre 2008

Doc

E' il mio turno. Entro, nella stanza l'aria condizionata è al massimo e nell'ambiente fa quasi freddo. Seduto sulla sua poltroncina ergonomica, dietro una scrivania con sopra un computer e tanti oggetti disposti in perfetto ordine confusionale, c'è doc il medico condotto che si occupa della mia salute quando questa mi ha fatto "ciaociao!" Succede raramente per fortuna. Doc, come al solito, ha la barba di uno che non si rade da almeno due giorni, la faccia con un broncio tanto, e l'espressione di uno che si è fatto la sua ultima risata almeno trent' anni fa. Un anguria che, ormai, ha preso il posto della sua pancia; chiusa per metà dentro una camicia giallo canarino sbottonata e l'altra metà dentro i pantaloni sorretti dalle bretelle completano il personaggio. La prima impressione che ho come al solito guardando quelle fessurine che ha al posto degli occhi è di avere a che fare con qualcuno che sta dormendo seduto, ma solitamente, più o meno, appena parlo , il doc si attiva... ecco alcuni stralci dei nostri "brillanti" dialoghi: " dottore ho preso l'influenza." "E come mai?" "Sfiga!"... "Come sta sua madre?" "Sta bene, è morta!" "Quando?" "Cinque anni fa!"... "Dottore mi sono fatto male ad un piede!" "Vuoi che ti prescriva una lastra?" " No, pensavo piuttosto a un massaggio fatto dalla sua segretaria!" "La mia segretaria è in ferie!" "Dove? a Lourdes?!"... "Oggi licenziano per molto meno di una finta diarrea!" "Perché, si può simulare una diarrea e farla passare come infortunio lavorativo?!"... Sono dieci anni che lo dico, ma prima o poi giuro che lo cambio.